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Wr-Ink-Tober

Ultimo Aggiornamento: 31/05/2021 22:23
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Giudice*****
30/01/2021 15:04
 
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II POSTO

“Sangue su Syrdin”, Dark Sider – 57/60

Grammatica e stile: 19,5/20 (14,5 + 5)

La storia è essenzialmente priva di errori e anche considerando la lunghezza non indifferente è stato chiaro come sia stata curata in modo approfondito e completo. Le uniche imprecisioni presente riguardano l’uso dei trattini che dovrebbero essere lunghi invece che corti (-0,15 per sei volte -> -0,90 -> punteggio cumulativo sottratto: -0,50) e la presenza di qualche minuscola sbavatura come:

“[…] più piccoli e dalle pelle cadente e putrefatta […]” -> “dalla pelle”

“Mordhen si avvicinò, avvertendo nel petto un tenute conforto lambire il suo luttuoso sbigottimento.” -> “tenue”


Anche lo stile è stato sublime, elevato e descrittivo, e in generale adatto a un racconto fantasy. Allo stesso tempo però è stato scorrevole e privo di intoppi, e non è mai risultato eccessivamente aulico o contorto, come sarebbe potuto accadere date le tematiche trattate.

Personalmente l’ho trovato veramente coinvolgente, tanto che la lunghezza considerevole della storia non si è sentita minimamente. Non c’è mai stato un momento morto – cosa anche sorprendente se ci soffermiamo sul fatto che il momento descritto è uno solo – e ogni elemento trattato è stato inserito con cura e precisione.

In generale, credo che questo sia un parametro su cui ho davvero poco da dire, perché ogni elemento mi è sembrato perfetto e trattato con il dovuto riguardo sia verso i toni che i temi dell’opera, seri e intensi. Posso solo aggiungere che il tuo stile meticoloso – unito anche alla presenza di un protagonista forte e accattivante come Mordhen – non ha potuto che rendere la narrazione intrigante e in grado di tenere vivo il mio interesse dall’inizio alla fine.


Trama e originalità: 10/10

La primissima cosa su cui mi vorrei soffermare è la precisione con cui sei andata a trattare il luogo in cui la storia è narrata. Trattandosi di un racconto fantasy, infatti, il mondo entro cui ci si sta muovendo è sconosciuto, ma trovo che tu abbia fatto un buonissimo lavoro nel menzionare un paio di luoghi significativi senza però approfondire in maniera esagerata quelli che a tutti gli effetti sono particolari secondari per la narrazione. Un’eccessiva dose di informazioni sarebbe risultata asfissiante e confusionaria, mentre in questo modo hai citato alcune caratteristiche di base proprie di questo universo, utili per orientarsi ma che non hanno tolto il focus da quello che era davvero importante.

Un altro aspetto significato è il fatto che, sebbene la storia narri di un unico episodio – l’attacco di Syrdin da parte dei demoni – hai sia trovato lo spazio per fornire qualche retroscena sul personaggio e sul regno stesso, sia hai saputo dilatare in maniera impressionante il tempo effettivo della storia – il quale non può essere più di qualche ora al massimo.

L’inizio è quindi letteralmente la cosiddetta calma prima della tempesta, che qui ha la forma di un vero e proprio uragano pronto a distruggere qualunque cosa. La cura che hai impresso alle descrizioni della fuga di Mordhen dal mercato alla fucina sono state veramente intense e cariche di pathos, e anche la lunghezza di questa parte di racconto aumenta il senso di inquietudine che sia il personaggio che noi lettori abbiamo. Come viene detto nel testo stesso, passano pochi minuti dal suono delle campane al ritrovamento del corpo di Herlond, eppure hai saputo mantenere anche per il lettore la sensazione che prova Mordhen, ovvero una corsa apparentemente infinita, in una sorta di slow-motion dovuto alla sua incredulità e paura.

Nonostante non accadano moltissimi avvenimenti effettivi, tutti i pensieri – spesso anche ripetitivi – del protagonista aiutano proprio a immedesimarsi al cento per cento, a provare le stesse sensazioni che prova lui e ad avere le stesse reazioni di fronte a ciò che vede. Tra i demoni, le macerie di Syrdin e il corpo di quello che si può considerare il padre c’è veramente un orrore dopo l’altro, eppure troviamo anche una vena più nascosta colma di determinazione a non mollare e cercare in tutti i modi di sopravvivere.

La storia è stata quindi sicuramente carica di emozioni – come credo fosse anche l’intento principale – perciò si arriva alla fine veramente con il fiato in gola ed è impossibile non tirare un sospiro di sollievo alla vista del ricongiungimento tra Mordhen e Thoan. Il finale sicuramente pone tutte le basi per un seguito – che, da quello che ho capito, è la serie principale che hai già scritto – e credo sia la conclusione perfetta sia per invogliare a continuare nella lettura (cosa che è sicuramente successa a me) sia per terminare questa fic presa individualmente, ovvero con la promessa di una rinascita tanto della città devastata dall’attacco quanto dei personaggi distrutti dal dolore.


Caratterizzazione dei personaggi: 9,5/10

Mordhen è stato un protagonista veramente molto interessante perché ha diverse sfaccettature in cui è possibile identificarsi – o almeno, così è stato per me.

Da un lato, infatti, possiede una grande ostinazione a fingere che nulla sia fuori posto, invece che affrontare gli argomenti che lo terrorizzano, un tratto comune alla maggior parte dei cittadini di Syrdin, ed è su questo aspetto in particolare che lo vediamo maturare nel corso della storia e prendere un po’ più di coscienza verso quello che sta succedendo intorno a lui. Interessante è stato vedere come Mordhen si reputi responsabile per la propria inerzia – quando non fa nulla per aiutare l’uomo che viene sovrastato dagli altri e la donna squarciata da un demone – ed è costantemente combattuto dal voler fare qualcosa, ma allo steso tempo si vuole aggrappare con tutte le sue forze all’illusione che nulla può andare storto per lui. E non è un po’ la mentalità di tutti, credere che le cose brutte possano accadere solamente agli altri, per poi essere bruscamente riportati con i piedi per terra quando scopriamo che non è così che funziona?

Dall’altro lato, però, viene mostrata anche una grandissima determinazione e resistenza sia fisica che mentale che brilla nei momenti più difficili. E, al centro di tutto, c’è la sua famiglia. È per loro che trova la forza di avanzare oltre i demoni, per loro che si sforza di continuare anche dopo che ha assistito al peggio, per loro che promette una rivendicazione sui maghi che non hanno aiutato i cittadini contro l’attacco.

E, come ogni anti-eroe che si rispetti, neanche a Mordhen manca una certa vena “egoista” quando spera che siano sconosciuti a essere morti e non Herlond e Thoan; questo l’ha reso sicuramente un personaggio realistico proprio perché imperfetto, e credo che in una situazione del genere si possa empatizzare con il suo fervente desiderio di proteggere i suoi cari prima di preoccuparsi per il bene comune.

Molto intriganti sono poi stati i demoni, che fin dalle loro descrizioni non possono che incutere un certo terrore. Mi è piaciuto il fatto che li hai resi distinti da molte altre creature che sarebbero potute apparire simili – soprattutto perché comparsi in veramente moltissimi romanzi a cui è quasi inevitabile fare riferimento –, dandogli invece la tua personale interpretazione con un aspetto per me inedito. Con la pelle rossastra, un paio di ali da pipistrello e una sfilza di denti affilati sembrano proprio usciti dritti dritti dall’inferno. Ma la cosa non si ferma qui, in quanto hai molto intelligentemente deciso di creare diverse specie di mostri, che compaiono successivamente e di cui vediamo qualche assaggio qua e là, anche se chiaramente non sono loro il focus del discorso.

E infine diciamolo, la ship con Thoan a un certo punto è partita nonostante il contesto di morte e distruzione intorno a loro – e infatti il finale mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo enorme perché davvero ero preoccupatissima per la sua ipotetica morte. E il fatto che sia stata proprio la speranza incerta di ritrovare Thoan dopo l’attacco che ha sbloccato Mordhen dalla sua rassegnazione e apatia, spingendolo invece a reagire contro il demone che lo stava lentamente uccidendo, è stato un passaggio della storia particolarmente emotivo, una prova ulteriore del legame indissolubile che lega i due ragazzi. Per non parlare che è di nuovo Thoan colui che riporta Mordhen dalla parte dei vivi, mostrando come sia l’unico capace di spronare il nostro protagonista a lottare e resistere alla disperazione.

Il mezzo punto sottratto da questo parametro è dovuto al fatto che, oltre a Mordhen, gli altri personaggi siano più accennati che sviscerati a dovere – in particolare Thoan stesso, di cui si sa veramente pochissimo e di cui invece qualche caratteristica in più sarebbe potuta essere inclusa tra le considerazioni del protagonista.

A parte questo, comunque, ho riscontrato delle figure complesse e incisive, che non vedo l’ora di rivedere nelle altre storie a loro dedicate.


Utilizzo del pacchetto: 7/8 (2 + 5)

Il sentimento che il tuo pacchetto conteneva era “disperazione” e certamente è un elemento costante e sempre più marcato man mano che la storia si evolve e prosegue. Come già accennato anche prima, in moltissime scene ero io stessa ad essere agitatissima e preoccupata per quello che stava succedendo, e non credo sia cosa da poco. Il senso di “trascinamento” – di essere trascinati all’interno della narrazione in maniera così prorompente – che questa fic ha non è da sottovalutare, perché ha amplificato ancora di più tutti quei sentimenti che il protagonista ha certamente sentito in una tale situazione estrema.

Il prompt era invece “artiglio” e questo è trattato con un po’ più sottigliezza. In particolare è un elemento che viene menzionato quando vengono descritte le mani che si protendono per chiedere aiuto oppure proprio al senso di disperazione che si fa strada – che si artiglia – in Mordhen con ogni orripilante rivelazione che fa.

Tuttavia non mi sento di assegnare un punteggio pieno perché, sebbene sia un elemento presente in maniera sostanziale, non è esattamente il punto di partenza della faccenda, e a tratti mi è sembrato anche inserito appositamente per ripetere la parola “artiglio” – sebbene si stessero ripetendo concetti già espressi in precedenza con altri termini.


Utilizzo dell’elemento bonus: 2/2

Elementi utilizzati: genere dark, genere introspettivo, avvertimento contenuti forti.


Gradimento personale: 9/10

First things first, ti dico che appena ho un attimo di tempo andrò a recuperare la storia “Nel nome del padre” perché se è anche solo lontanamente simile a questa allora sarà la mia nuova ossessione, dato che questo primo assaggio al mondo fantasy da te creato è stato assolutamente delizioso.

Intanto ho inserito questa fic nelle ricordate, in quanto ha davvero suscitato il mio più forte interesse per quello che verrà, e non vedo l’ora di ritrovare Mordhen e Thoan in nuove avventure, sperando che trovino un po’ di felicità in mezzo a tutto questo dolore.

Grazie mille davvero per avermi proposto questa storia, sono stata super felice di leggerla!


Totale: 57/60


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