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Wr-Ink-Tober

Ultimo Aggiornamento: 31/05/2021 22:23
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30/01/2021 15:33
 
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fantaysytrash, 30/01/2021 14:28:

XIX POSTO

“Birra e foglie, un nuovo inizio”, Vale_P – 39,85/60

Grammatica e stile: 14,85/20 (12,85 + 2)

La storia non presenta nessuna mancanza grave, solamente qualche errorino di distrazione o di battitura, che trovi riportati di seguito.

“Non appena spalancò, la porta l'aria secca e un forte vento freddo la scossero come una secchiata d'acqua in pieno viso riportandola un po' più vicino alla realtà.” -> la virgola va messa dopo “porta” (-0,15)

“[…] la stava cullando come una Ninna Nanna in un posto sereno e tranquillo.” -> “ninnananna”

“In fine fece un bel respiro profondo e si incamminò.” -> “Infine”

“Dal tronde” -> “D’altronde” (-0,50)

“alchool” -> “alcol” o “alcool”

“Si, aveva deciso.” -> “Sì”

“Il crepitio delle foglie secce sotto ai piedi accompagnò ogni suo passo […]” -> “secche”

“[…] questo creava un infinità di dubbi […]” -> “un’infinità” (-0,50)

“[…] in quel momento a Cadringa non era ancora nè odiata e nè temuta […]” -> “né”

Ho notato inoltre è che hai sempre inserito la lettera maiuscola dopo i discorsi diretti, quando la frase andava invece a completare (-0,15 per dieci volte -> -1,50 -> punteggio cumulativo sottratto: -1,00)


Lo stile purtroppo non mi ha convinta molto; l’ho trovato veramente semplice e non idoneo con il tipo di storia che sei andata a trattare. Ci troviamo in un mondo fantasy, ma le vicende narrate non si addicono a un universo fantastico, o almeno non sono immediatamente riconoscibili come tali da un componimento del genere, basato su una longfic più ampia a cui ovviamente io non mi sono attenuta.

Ci sono stati diversi elementi che non mi hanno soddisfatta appieno, primo tra tutti il cambio di narratore e focalizzazione del testo; inizialmente la vicenda è narrata dal punto di vista di Vail, ma poi compaiono alcune osservazioni fuori luogo, come “Un uomo, con un buffo cappello giallo a nascondere la sua grande testa pelata, stava cuocendo delle castagne dentro un bidone di latta” che non sono idonei con quello che hai mostrato fino a quel momento: come fa Vail a sapere che l’uomo è pelato se indossa un cappello? Questa è una frase che spezza il ritmo della storia, e mi spiace dire che lo fa inutilmente; l’uomo in questione è assolutamente irrilevante al momento e avresti potuto trovare un altro metodo per introdurre la sua descrizione senza intralciare una narrazione che, fino a quel punto, era abbastanza scorrevole.

Oppure a metà storia compare improvvisamente un pensiero di Yuuji – in particolare alla frase “Il ragazzo provò un lieve sconforto e iniziò a pensare che le voci che giravano sul suo conto fossero vere” – e di nuovo questo salta all’occhio come elemento di disturbo perché Vail non ha motivo di sapere cosa il ragazzo stia pensando.

Non ho problemi con una focalizzazione esterna o un narratore onnisciente, ma questi due punti sono gli unici che non corrispondono a quella che altrimenti sarebbe una normalissima focalizzazione interna, e provocano una rottura nel flusso del racconto che, almeno a me, è risultata piuttosto lampante e immotivata.

Un altro elemento che stona con il tono della vicenda è l’uso di espressioni come “Che buon profumo!” intervallate nel mezzo della narrazione che trovo superflue e che in qualche modo sminuiscono il clima di tensione e solitudine presente. Un discorso simile va fatto per i punti esclamativi alla fine delle frasi, i quali sarebbero da evitare – in qualsiasi tipo di contesto – a meno che non ci sia una motivazione valida. Nella frase “L'uomo delle caldarroste se ne era andato!” quel punto esclamativo non ha motivo di esistere, in quanto l’intonazione richiesta dalla punteggiatura non è consona alla situazione. Suppongo dovesse mostrare stupore, ma nel punto in cui è posizionata e in relazione alle altre proposizioni presenti non mi sembra svolga una funzione di collante, ma crea una sorta di distanziamento con quello che stai descrivendo.


Trama e originalità: 6,5/10

Ammetto di avere avuto qualche difficoltà ad ambientarmi in questa storia, in quanto ho riscontrato la mancanza di un contesto preciso e delle indicazioni generali su cosa stesse succedendo. Trattandosi di un racconto fantasy, un minimo di world-building che aiuti a calarsi nella situazione è assolutamente vitale e necessario, altrimenti si è in balìa degli eventi e occorrono diverse riletture per afferrare tutti i concetti.

Tra l’altro, gli elementi fantastici qui sono pochissimi, tanto che per tre quarti della storia non sembra affatto un universo diverso dal nostro, ed è solo grazie al nome inventato del regno – città? regione? – e le condizioni inusuali in cui si trova Vail che notiamo le differenze.

Un consiglio che mi sento di darti è quello di inserire descrizioni più lunghe ed esaustive, nonché collocate in maniera strategica. Ad esempio, la frase “All'interno del locale faceva caldo e c'era profumo di cibo e un chiacchiericcio indistinto di sottofondo che, insieme alle diverse birre bevute, la stava cullando come una Ninna Nanna in un posto sereno e tranquillo” è una descrizione dell’interno del locale, e pertanto l’avrei inserita prima che la protagonista aprisse la porta per uscire, in modo da iniziare la storia con un po’ di contesto e ambientazione, definendo l’ambiente in cui ci troviamo in maniera progressiva, e solamente in seguito proseguire con l’azione.

In generale, ho trovato che molti dettagli sono stati lasciati tra le righe, nomi di personaggi secondari citati un paio di volte come se dovessero significare qualcosa – presumibilmente perché presenti nell’altra storia a cui questa è ispirata – o eventi come “un addestramento al castello”, “piani di arricchimento”, “vita criminale” che temo non abbiano avuto l’effetto desiderato semplicemente perché non sono stati approfonditi a dovere.

Una volta superato questo ostacolo, comunque, la trama procede senza ulteriori intoppi, in quello che è un lungo momento introspettivo in cui Vail si interroga sulla sua vecchia vita e cerca di decidere se vuole tornare ai vecchi metodi oppure intraprendere una nuova strada. È stato interessante seguire il flusso dei suoi pensieri, anche se non ho afferrato la storia del coma da cui si è risvegliata, sempre legato alla problematica esposta in precedenza.

Un aspetto che invece ho apprezzato è stata la descrizione del periodo autunnale, e le correlazioni che hai inserito tra il paesaggio e la protagonista stessa. A tal proposito, mi ha colpita molto la frase “Si frantumavano tra le sue mani, così come tutte le convinzioni con le quali aveva sempre convissuto si stavano sbriciolando all'interno della sua testa”, l’ho trovata davvero d’effetto e quasi poetica.

Anche in quanto a originalità non ho niente di rilevante da dire, non ho riscontrato elementi o dialoghi particolarmente popolari, e nel complesso la storia è molto fine a se stessa, come una sorta di spaccato di vita a seguito di una situazione abbastanza particolare e propria di questo universo, ovvero il coma dal quale Vail si è appena risvegliata.


Caratterizzazione dei personaggi: 6/10

Vail è senza dubbio il personaggio meglio delineato e più completo della storia, com’è naturale che sia dato che è la protagonista. È un tipo combattivo e combattuto, e il conflitto interno che la accompagna per tutto il testo è percepibile in maniera piuttosto nitida e dirompente. Si trova in un momento di stasi, dopo quella che si può presumere essere stata una vita travagliata, e sta valutando cosa fare del suo futuro e come comportarsi per riuscire a sopravvivere. Allo stesso tempo, però, è una persona molto sola e questo incide sempre di più sul suo animo e sul suo umore.

Ritengo che nel corso della storia siano stati introdotti molti elementi riguardo Vail che hanno contribuito a creare un suo profilo abbastanza preciso; la rabbia che si porta dietro, il suo passato oscuro e a tratti illegale, i dubbi circa la sua condizione… questi sono stati tutti elementi interessanti e sviluppati sufficientemente per dare un’idea completa di chi abbiamo di fronte.

Purtroppo lo stesso non si può dire di tutti gli altri personaggi menzionati, i quali sono semplici comparse che appaiono per qualche istante prima di scomparire nel nulla, e di cui non si sa assolutamente niente di rilevante. Come dicevo anche prima, si tratta di persone accennate in un modo che fa presumere siano protagonisti in un’altra storia, ma purtroppo ho trovato diversi dettagli confusi e disordinati.

Per quanto riguarda Shin, ad esempio, ho passato l’intera storia a chiedermi se fosse un bambino, un animale, una creatura sovrannaturale, o qualcosa di totalmente diverso. Solamente verso la fine lo vediamo comparire in carne e ossa, ma non si sa chi sia in relazione a Vail, né che aspetto abbia, quale sia la sua età, se abbia capacità magiche o sia umano…

Lo stesso ragionamento vale per Richard, che viene menzionato diverse volte ma di cui non si conosce nessun particolare, e Yuuji, il quale dovrebbe svolgere la funzione di turning point per la protagonista, ma che risulta troppo piatto e indefinito per essere davvero considerato. Il repentino cambio di carattere di Vail, infatti, mi ha un po’ spiazzata, dato che sono bastate poche riflessioni – tra l’altro neanche innovative o intelligenti – per farle cambiare completamente atteggiamento.

I personaggi secondari, quindi, sono stati trattati in maniera molto superficiale, compaiono nella narrazione all’improvviso, senza spiegazione, e sono a tutti gli effetti figure di contorno. Hanno senza dubbio del potenziale, ma non ci sono abbastanza elementi per figurarseli davanti, per cui un secondo dopo aver terminato la storia ce li si è già dimenticati.


Utilizzo del pacchetto: 4,5/8 (1 + 3,5)

Il sentimento del pacchetto da te scelto era “solitudine”, e se da un lato è stato certamente inserito all’interno della storia – e viene anche citato esplicitamente dalla protagonista – è solo nella seconda metà della storia che viene realmente preso in considerazione e analizzato.

All’inizio, infatti, non si capisce fino in fondo cosa affligga la protagonista in quanto appare lei stessa parecchio confusa e ubriaca. Solamente quando incontra Yuuji ci viene esplicitato un po’ di più quali siano le sue preoccupazioni, ma non viene comunque spiegato il perché si senta sola; o almeno, io non sono riuscita a capirlo, oltre al fatto che in passato ha compiuto atti illegali per poter sopravvivere e, di conseguenza, è stata costretta più volte a cambiare città. Questa però non è una vera esplorazione del sentimento, quanto più un accenno, un inizio di un discorso più ampio, il quale però non arriva mai, lasciando in sospeso diverse questioni che invece avrebbero arricchito l’introspezione di Vail.

Per quanto riguarda il prompt, quello corrispondente al pacchetto era “maledizione” e purtroppo non l’ho percepito quasi per nulla; viene menzionato giusto alla fine, ma non ho capito se era in riferimento alla solitudine di Vail o se ci fosse un significato più ampio e articolato. Per come viene descritto, pare si tratti della maledizione di rimanere sempre da sola, ma sinceramente questo è dovuto alle scelte del personaggio, non a qualche influenza esterna, e pertanto mi sembra sia stata un po’ una forzatura, considerando anche il fatto che non se ne fa parola in nessun altro punto del racconto.


Utilizzo dell’elemento bonus: 2/2

Elementi utilizzati: genere introspettivo.


Gradimento personale: 6/10

La storia purtroppo non mi ha convinta fino in fondo, in quanto mi è parso uno spezzone di un’opera più lunga in cui mancavano determinati elementi affinché io comprendessi appieno tutte le dinamiche.

Ha avuto i suoi punti di forza, e mi ha anzi incuriosita abbastanza da farmi vagare sul tuo profilo alla ricerca della fic che ha ispirato questa – e che spero di poter leggere quanto prima – ma non l’ho ritenuta qualcosa che potesse stare in piedi da sola, senza input ricercati altrove.

Sono comunque contenta che sia nata anche grazie ai miei prompt, e mi auguro davvero di ritrovarti in altri miei contest con un’altra idea, magari sempre legata a questo mondo da te creato, e che possa catturarmi in maniera maggiore!


Totale: 39,85/60



Grazie mille per la valutazione dettagliatissima, ogni consiglio è stato prezioso! Sicuramente rileggerò il tutto più volte con attenzione. Purtroppo forse non sono riuscita a capire cosa NON fosse chiaro e cosa meritasse un approfondimento proprio perché io nella mia testa avevo già presente la storia principale. Non sono riuscita ad essere obbiettiva. Ti ringrazio molto per i consigli sullo stile di scrittura, importantissimi. Infatti ho questa mega storia in mente da diverso tempo ormai, ma buttarla giù per iscritto è davvero un parto! Sono molto più brava con racconti brevi e situazioni comuni, ma allo stesso tempo mi spiacerebbe "buttare via" quello che ho nella mia mente... quindi ho approfittato di questo tuo contest per esercitarmi un po' 😅 il mio intento ora e modificare la storia e renderla effettivamente godibile anche da sola. Spero di trovare presto anche il "coraggio" di rimettermi al lavoro sull'opera principale! Ripeto che tutti i tuoi appunti mi sono stati davvero preziosi 🙂

Vale_P
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