-Kiya-, 04/09/2009 8.34:
beh... se accettiamo la non esistenza degli Ebrei nel II millennio, per forza di cose dobbiamo negarne la presenza in Egitto.
Se a quell'epoca non esistevano, non potevano essere presenti né in Egitto, né altrove.
Il mio professore di epigrafia latina e greca (a sua volta archeologo), un giorno mi disse: "
quanto in archeologia non può essere appurato, parimenti non può essere negato".
Parole sante...
Le scoperte di Bogazkoy e Khorsabad, ad esempio, hanno causato un forte imbarazzo generale per tutti coloro che hanno ridicolizzato la veridicità storica della Bibbia.
Se col termine "popolo ebraico" alludiamo alla discendenza della stirpe di Abramo, allora il sito biblico di Bogazkoy (tempio del popolo ittita) testimonia l'esistenza storica degli ebrei dal tempo più remoto, poiché la conversazione di Abramo con gli ittiti viene menzionata addirittura in Genesi 23, 3.
Vi ricordo che in principio si pensava che l'esistenza del popolo ittita fosse sinonimo di fantascienza.
E invece...
Dunque ipotizzare che gli ebrei neppure esistessero nel 1.500 a.C. è pura invenzione.
Premesso questo, esistono numerosi indizi a supporto della fondatezza storica dell'Esodo: Ayun Musa (identificata con Bet - Peor), Tell 'Azeimeh (identificata con Bet - Iesimot), Tel Jalul (identificata con Chesbon), Tell Deir 'Alla (a Moab)...
Insomma: nelle tappe bibliche menzionate nell'Esodo, puntualmente sono stati rinvenuti siti archeologici.
Pura coincidenza?
Non credo...
Inoltre sarebbe corretto far luce sui misteri del palazzo reale di Ebla...
[Modificato da pizia. 08/09/2009 23:16]