nick raider

Nick Raider Almanacco del Giallo 1999 - Delitto su delitto, di Moretti e Fiorentini/Busticchi&Paesani
Torna Fiorentini dopo otto anni, non supportato da Sgattoni e continuo a sostenere che il suo tratto sia migliore di quello di altri che la serie hanno continuato a disegnarla negli anni: Jannì, Antinori e Caramuta.
La storia è gradevole, ma svacca nel finale quando

SPOILER

l'assassino, senza alcun motivo reale, decide di confessare i propri delitti ignaro del fatto che Nick Raider lo stia spiando dalla stanza accanto.
Un colpo di genio davvero brillante, se consideriamo che fino a quel momento non figuravano imputazioni a suo nome.

Nick Raider 131 e 132 - "Rappresaglia" e "Il segreto", di Nogara e Polese.
Non il miglior Polese, in verità. Anzi. Piuttosto altalenante, nei due albi ha alternato tavole discrete ad altre tirate davvero via.
Quanto alla storia, Ongaro torna alla doppia dopo anni e lo fa con una trama che non ha la complessità di certi precedenti. Meritava però un certo respiro, evidentemente, perché il secondo albo è sicuramente migliore del primo e presenta anche un ottimo finale, non scontato:

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con gli Affari Interni che collaborano attivamente al caso per aiutare e non per insabbiare e con Art e una schiera di poliziotti che arrivano sul posto PRIMA di Nick e Marvin.
La storia va in crescendo ed è incentrata del tutto sulla figura di Kurt, un killer che ha un motivo, ma che in realtà prende la sua vendetta decisamente in modo ampio, se si tiene in considerazione che ucciderà solo ed esclusivamente innocenti, alla fine. Una belva assassina feroce come poche altre. Ongaro ben conosce la testata e ne tocca le varie corde mostrando vari aspetti degli umani che popolano la giungla metropolitana newyorkese. Albo più che sufficiente.

Nick Raider 133 - Affari di famiglia, di Nogara&Mignacco e Caramuta
In un caso del genere, è facile: se trovo una magagna, è colpa di Mignacco; se una certa svolta della trama funziona, è merito di Ongaro!
-1 alla fine di Caramuta sulla serie regolare!
La storia è indubbiamente interessante e ha un buon ritmo, ma soffre di qualche dialogo discutibile:
- il sommozzatore che vede un cadavere coi piedi nel cemento e riemerge per dire ai suoi amici: "Sembra esser stato ammazzato".
- Falck si autodefinisce "il boss di Manhattan", ma Nick e Marvin non sanno neanche chi sia.
- Il nostro duo di protagonisti afferma che "si è appena trasferito a Manhattan", ma gli sgherri di Falck si lamentano del calo degli affari in zona negli ultimi mesi, a causa del rammollimento del boss.

Questi e altri dettagli costanti danno un'idea incoerente del personaggio.
La costruzione dei personaggi è proprio la stranezza di quest'albo: i killer della banda eseguono talvolta gli ordini del boss, in altri casi quelli del figlio del boss, antitetici ai primi, poi invece pensano a se stessi e uno arriva addirittura a colpire con una gomitata in faccia il figlio del boss (che poi si riprende e non critica neanche la mazzuolata subita dal sottoposto)... Li ho trovati proprio contraddittori.

Nick Raider Almanacco del giallo 1998 - I ragazzi venuti da Miami, di Nogara e Caramuta.
Oggi non sono fortunato: due albi disegnati da José!
Avevo saltato l'Almanacco del 1998, ho recuperato. Storia discreta, abbastanza solida e interessante, che mostra un'organizzazione criminale piuttosto spregiudicata, che uccide i suoi membri che sbagliano senza troppi complimenti. Discreta la fase investigativa, anche se necessita di un paio d'imbeccate; i personaggi sono poco caratterizzati, ma un paio non sono male:

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il boss, re degli ipocriti e dei falsi, e l'attore che interpreta la parte del pentito.

Nick Raider 134 - Il lungo odio, di Nogara/Anon e Jannì
Un buon albo, la cui soluzione, in verità, si comprende quasi subito, ma l'autore crea comunque diverse false piste credibili e dissemina l'albo di personaggi dubbi o di moventi.
Valida l'indagine, con Nick e Marvin sempre sugli scudi.
Jannì un poco meglio delle sue ultime prove.

Nick Raider 135 - La scuola della violenza, di D'Antonio e Polese.
Sarebbe stata carina, se. Nulla di che, ma avvincente. La tensione cresce per gran parte dell'albo, pur essendo chiaro dove l'autore voglia andare a parare, ma crolla miseramente a pagina 75, quando si presuppone che

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il tenente di polizia colluso coi mafiosi si presenti a scuola appena oltre l'orario di chiusura con la sua bella volante riconoscibile e accompagnando l'amico spacciatore vietnamita dal terzo socio e compare.
Da lì in poi la storia prende l'ovvia strada dello scioglimento: addirittura Nick e Marvin non sanno chi siano i capi banda fino a che non verificano di chi sia la volante, chiedendolo direttamente al sesto distretto. Mah.
Decisamente le ultime 25 pagine non hanno funzionato e hanno rovinato tutto.

Nick Raider 136 - Omicidio al molo quattordici, di Nogara e Copello
Una buona storia di Ongaro, che crea personaggi validi e simpatici (dal super ladro d'auto derubato al barbone che smania per il proprio quarto d'ora di gloria), imbastisce una trama coinvolgente dal ritmo serrato e un'indagine che vede protagonisti alla pari Nick e Marvin.
I disegni di Copello mediamente mi piacciono, ma certe vignette sono un po' tirate via.

Nick Raider 137 - Il testimone, di Nogara/Mignacco e Castiglioni
Non che sia un brutto albo, anzi, però la trama ci mostra la serie di cattivi più inetta, babbea e idiota dall'inizio della saga e questo non può non influire sul giudizio complessivo.
Aggiungasi che i disegni di Castiglioni sono decisamente bruttini.



Nick Raider 138 - I figli del male, di D'Antonio e Tacconi
La nota positiva è che ritengo questo il miglior episodio disegnato da Tacconi per ora: al netto di un paio di vignette a pagina 58, il lavoro complessivo mi è piaciuto parecchio.
Quanto alla storia, per quanto torni Reuben, che è un discreto personaggio, la trama imbastita da Gino D'Antonio mi è piaciuta pochino: il fatto che fosse ambientata così fuori dal solito contesto (cioè in Egitto e non a New York), che mancasse il solito entourage può esser gradevole, ogni tanto, ma sicuramente la certamente avvenente Violet non vale come spalla la metà del simpatico Marvin.

Nick Raider 139 - Il burattinaio, di Nogara/Mignacco e Caramuta
Ecco una storia discreta nonostante sia stata scritta ANCHE da Mignacco e disegnata da byebyeCaramuta.
Buono l'intrigo imbastito, discreto il cattivo, così mellifluo, falso e spietato, discreta l'indagine.
Quel che di negativo registro non è legato all'albo, ma ad un periodo di albi che va avanti ormai da un po': la serie produce ancora storie molto piacevoli e anche riuscite, ma ha smesso di approfondire la squadra. C'è ancora umanità, nelle storie; per lo meno in quelle di Ongaro e D'Antonio, ma i ha perso per strada da almeno una ventina di albi l'approfondimento di Art e di Jimmy e quelle potenziali di Bowman, del capitano Ciaocara e degli altri. Le trame si sviluppano sulla base del socio attribuito per quell'albo a Nick, o Marvin o Violet, ma in piazza restano solo loro, di recente.
Poco male, finché le storie restano meritevoli, però è segno di fossilizzazione.

Si avvia al tramonto.

Juan Galvez, 14/01/2021 19:23:

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Si avvia al tramonto.

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Beh, per ora è una tarda estate ancora calda, che presenta quel tepore settembrino perfino più gradevole della calura agostana.
Fin qui è una testata davvero notevole, direi. Compresi i dieci speciali e gli Almanacchi finora letti, sono quasi 160 numeri, di cui insufficienti forse 15, ma non credo neanche.

Carlo Maria, 14/01/2021 19:43:

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Beh, per ora è una tarda estate ancora calda, che presenta quel tepore settembrino perfino più gradevole della calura agostana.
Fin qui è una testata davvero notevole, direi. Compresi i dieci speciali e gli Almanacchi finora letti, sono quasi 160 numeri, di cui insufficienti forse 15, ma non credo neanche.

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Absolutely, Nick non ha fatto la storia ma è stato quasi sempre una più che buona lettura.

Nick Raider 140 - Terrore sull'isola, di Anon/Nogara e Jannì
La storia è discreta e coinvolgente, ma presenta alcune svolte quanto meno opinabili. Ad esempio: Alfie ci tiene sempre a non far vedere di essere un soffia della polizia e poi va a ragguagliare Nick... su un taxi con l'autista che sente tutto?
Nick e Marvin (buona l'indagine) arrivano a Morena, a suo fratello e a suo marito. Li hanno incastrati col gioiello rubato in mano. La storia che questo trio racconta convince i nostri poliziotti che non sono loro i colpevoli, ma probabilmente l'avvocato che li aveva additati... perché? Cioè... Morena ha un gioiello che figura rubato e ha provato a venderlo ad un ricettatore. Inoltre ha dichiarato di esser stata stuprata dall'avvocato Palmer, il suo accusatore, quindi avrebbe anche un movente grosso come una casa per una vendetta... in base a cosa si ritiene Morena e i suoi due uomini credibili?
Lo scioglimento avviene in alta quota, sulla funivia che dall'isola porta alla terraferma. Perché mai Nick ha scelto quel momento per compiere l'arresto, nonostante in quel piccolo ambiente ci fossero anche tre civili innocenti e indifesi che avrebbe quindi messo in pericolo?




Nick Raider - Almanacco del giallo 2000. Nodo scorsoio, di Moretti&Mignacco e Fiorentini-Busticchi&Paesani
Torna per l'ultima volta Fiorentini.
Una storia che mi lascia sensazioni ambivalenti. Da un lato, abbiamo una trama articolata, perfino difficile da seguire. Abbiamo una buona indagine. Dall'altro abbiamo un Art che non è del tutto tratteggiato correttamente: sembra più pavido del dovuto e frenante nei confronti di Nick. Ciao Cara, invece, quasi ci fosse un'inversione dei ruoli, è più fermo nel far proseguire l'indagine ai suoi poliziotti, nonostante il coinvolgimento di un alto papavero.
I disegni del trio, sono altrettanto altalenanti: alcune vignette sono molto curate e sono venute proprio bene. Altre sembrano disegnate da dilettanti.

Nick Raider 141 - Gli inseparabili, di Nogara/Mignacco e Polese.
Mi sta bene persino Mignacco, se è supportato da Ongaro. La storia ha qualche ingenuità e un passaggio in cui ci sono un po' troppe spiegazioni, ma nel complesso è interessante e riallaccia le fila con un cattivo,

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"l'Organizzazione", di cui non si parlava da parecchio.
Nick e Marvin sugli scudi: entrambi attivi e abili in fase investigativa.
Art è ormai giusto un vecchietto che anziché sedersi al bar o su una panchina al parco, passa le sue ore alla scrivania dell'ufficio. Quanto a Jimmy, che invece negli ultimi numeri ha avuto i suoi momenti, con un paio di pedinamenti in solitaria, mi sembra che stia perdendo invece la sua connotazione fisica: da troppi albi compare di rado, e il risultato è che mi sembra lo disegnino sempre diversamente, facendolo magrissimo, spigoloso, più segnato (quasi che fosse di mezz'età) e in altri modi.

Nick Raider 142 - Il caso Sherman, di Nogara/Mignacco e Piccoli
Nettamente la miglior storia col nome "Mignacco" nei credits che io abbia mai letto.
Il merito, ovviamente, lo attribuisco a Ongaro.
La trama parte alla grande: dopo le prime 40 pagine ho creduto di esser dinnanzi ad uno dei gioielli della serie.
A metà, però, s'incarta. Non in modo grave, però ci sono una decina di pagine d'interazione a quattro tra Nick, Marvin, Opal e Rowe (i due colleghi del distretto di Everdale) che avrebbero potuto esser ridotte a cinque se gli autori avessero optato per non più di due didascalie ben messe. Ci si trova quindi a sentire due volte la stessa informazione, passata a questo o a quel personaggio.
QUESTO lo attribuisco per convenzione a Mignacco.
La storia poi decolla di nuovo e fino a pagina 90 rimane su ritmi sostenuti, per quanto abbia già fatto comprendere da molte pagine quale sia la soluzione. A pagina 90 la trama rallenta di nuovo. È giunto il momento delle spiegazioni: parte Nick con l'illustrazione del caso e dei suoi sospetti, poi i killer, come in qualsiasi opera di serie B, cominciano a spiegare nel dettaglio tutto quanto a chi stanno per uccidere. Et voilà che Nick bluffava: com'era ovvio, sapeva tutto e li incastra con un microfono.
Il finale è deboluccio, ma comunque accettabile, la costruzione della trama è bella e ispirata e Opal è molto ben delineata.
Le ultime due tavole, il finale vero e proprio, sono peculiari perché gettano nuova luce sul rapporto tra Nick e Violet.
I disegni di Piccoli mi sono piaciuti abbastanza: diverse vignette sono davvero ricche di particolari e nulla è lasciato al caso. Riesce a far cogliere il particolare dell'affinità tra Opal e la cameriera, riesce a trasmettere i giochi di sguardi tra Opal e Nick.


Nick Raider 143 - Il cadavere scomparso, di Piani e Castiglioni
E comincia l'avventura di Piani su Nick Raider!
Rispetto ai suoi -terribili- albi di Nathan Never, devo dire che questo rappresenta quasi una sorpresa: è formalmente corretto, c'è un'adeguata indagine, si utilizzano tutti i membri della squadra con un Bowman e un Blum più presenti del solito. Nick è adeguatamente intuitivo e intelligente, Marvin una valida spalla.
Fanno cilecca invece i cattivi di turno:

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sono solo due sballati da quattro soldi, spaccini di zona. E un dottore cocainomane. Insomma, manca un poco di spessore per gli antagonisti, anche perché Nick ha risolto in caso con estrema facilità, senza sudare un secondo e andando da A a B a C senza particolari ostacoli o depistamenti.
L'albo non lo posso dire insufficiente perché ha tutte le caratteristiche corrette. È solo un po' poco emozionante.

E all'improvviso incappi in Nick Raider 144 - Pioggia di piombo, di D'Antonio e Pezzi e scopri uno degli albi in assoluto migliori di tutta la saga!
Frizzante, ritmatissimo, pieno d'azione, di humour, di personaggi ben costruiti e pure disegnato benissimo!
Da Greta a Polly, da Lardo a Salvetti, ecco un albo corale, in cui ogni personaggio ha i suoi minuti da protagonista: Marvin ha spirito d'iniziativa e non aspetta che Nick gli dica: "Marvin, tu fa' questo!". Jimmi idem. 94 pagine dense, in cui capita di tutto e ci si diverte molto.

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Il finale è un po' zuccheroso, ma ci sta perfettamente nell'ottica di un numero che ha avuto anche questa componente fra quelle dosate da un autore davvero molto ispirato!

Nick Raider 145 - Il fiume splendente, di D'Antonio e Polese
Più che sufficiente, ma non di più. Non replica il gioiellino di oggi pomeriggio e i disegni di Polese non si avvicinano a quelli di Pezzi.
La storia ruota attorno a una setta religiosa

SPOILER

truffaldina.
Ci sono un paio di personaggi ben delineati e torna Mary Ford, ma i cattivi valgono poco e questo pesa nel bilancio dell'albo.
Comunque scorrevole.

Nick Raider 146 - Missione solitaria, di D'Antonio e Ramella
Un bell'albo, che mi ha quasi fatto gridare al miracolo per due giorni di fila, ma che mi ha lasciato un poco d'amaro in bocca per una scelta di trama effettuata a quattro pagine dalla fine: quella di

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lasciare che a bloccare ed eliminare il cattivo di turno sia stata la poliziotta del distretto locale e non Nick, che perde quindi la centralità avuta nella storia fino a pagina 93.
La storia è davvero molto buona: FINALMENTE si approfondisce il capitano Vance. Il fatto che si veda per la prima volta sua moglie è un qualcosa in più, non era per forza necessario; ma un personaggio secondario ma significativo come il capitano del suo distretto non aveva avuto per ora neanche un momento di approfondimento in ben 165 numeri (tra serie mensile e collane parallele). Ci pensa D'Antonio a colmare il gap con una trama davvero ottima, tesa, in cui il nostro agente preferito si muove in modo non ufficiale, supportato da una Violet in palla.
Validi personaggi, una buona indagine, testi all'altezza.
Comunque un ottimo numero.

Nick Raider 147 - I due volti della giustizia, di Piani e Jannì
Anche questa seconda prova di Piani è indubbiamente sufficiente, ma un po' troppo lineare. Interessante il personaggio della talpa tra i federali. I disegni di Jannì una volta tanto li ho trovati accettabili, migliori rispetto al solito.



Nick Raider 148 - Ricatto alla città, di Nogara/Mignacco e Polese
Ma sì, dai, piacevole anche questa!
Originale l'idea di rapire un'intera giuria per ottenere il rilascio di un detenuto.
L'albo tiene bene, ma il personaggio della fumatrice, Smokey, è sopra le righe, anche a causa dei disegni di Polese che la rendono poco credibile e macchiettistica.

Nick Raider 149 - Incidente letale, di Piani e Milano
Questa mi è sembrata addirittura valida, se si esclude il fatto che siano servite addirittura 18 pagine per veder entrare in scena Nick. Ben riusciti i personaggi di Alex Skin e della sua ragazza.
L'indagine è stata gestita validamente da Nick, che nel finale ha il lampo di genio che risolve la partita.
I disegni di Milano sono troppo carichi di neri per i miei gusti e il personaggio di Mac sembra Nick Raider, al punto che ho dovuto riguardare le tavole per capire che non fosse il protagonista solo coi capelli un po' scompigliati. Sono tuttavia disegni accurati e per lo più anche ben espressivi.