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16/12/2018 09:36 | |
Viene colui che è più forte di me»
+ Cardinale Jorge MEJÍA Archivista e Bibliotecario di S.R. Chiesa
(Città del Vaticano, Vaticano)
Oggi, la parola di Dio ci presenta, in pieno Avvento, il Santo Precursore di Gesù, Giovanni Battista. Dio Padre ha ordinato la preparazione per la venuta, vale a dire, l’Avvento, di suo Figlio nella nostra carne, nato da Maria Vergine, in molti modi, come si dice all’inizio della Lettera agli Ebrei (1,1). I patriarchi, i profeti e i re hanno preparato la venuta di Gesù.
Vediamo le due genealogie, nei vangeli di Matteo e Luca. Egli è figlio di Abramo e di Davide. Mosè, Isaia e Geremia annunciarono il suo Avvento e descrissero le caratteristiche del suo mistero. Ma Giovanni Battista, come dice la liturgia (Prefazio della sua festa), lo segnalò con il dito, e gli spettò –misteriosamente!– Battezzare del Signore. Fu l’ultimo testimone prima della venuta di Gesù. E lo fù con la sua vita, la sua morte e la sua parola. Anche la sua nascita è stata annunciata, come quella di Gesù, e preparata, secondo il Vangelo di Luca (caps. 1 y 2). E la sua morte da martire, vittima della debolezza di un re e l’odio di una donna malvagia, prepara anche la morte di Gesù. Per questo, ricevette straordinari elogi da Gesù, come leggiamo nei Vangeli di Matteo e di Luca (cf. Mt 11,11; Lc 7,28): «Tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni». Lui, davanti a ciò che non può ignorare, è modello di umiltà: «al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali» (Lc 3,16), ci dice oggi. E, secondo Giovanni (3,30): «Egli deve crescere e io invece diminuire».
Ascoltiamo oggi la sua parola, che ci esorta a condividere ciò che abbiamo e a rispettare la giustizia e la dignità di tutti. Prepariamoci così a ricevere Colui che viene ora a salvarci e verrà nuovamente a “giudicare i vivi ed i morti”.
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