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Serbava queste cose, meditandole... (Lc.2,19)

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2024 07:59
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05/05/2022 09:04
 
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«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo»

Rev. D. Pere MONTAGUT i Piquet
(Barcelona, Spagna)
Oggi, cantiamo al Signore da cui ci viene la gloria e il trionfo. Il Risuscitato si presenta alla sua Chiesa con quel «Io sono colui che è» che lo identifica come fonte di salvezza: «Io sono il pane della vita» (Gv 6,48). Nell’atto di ringraziamento, la comunità riunita intorno al Vivente lo riconosce amorosamente e accetta il precetto di Dio, riconosciuto ora come l’insegnamento del Padre. Cristo, immortale e glorioso, ci ricorda nuovamente che il Padre è l’autentico protagonista di tutto. Coloro che lo ascoltano e credono vivono in comunione con chi proviene da Dio, l’unico che lo ha visto, così la fede è il principio della vita eterna.

Il pane vivo è Gesù. Non è un alimento che assimiliamo in noi, bensì ci assimila. Lui ci fa avere fame di Dio, sete di ascoltare la sua Parola, che è gioia e allegria del cuore. La Eucaristia è l’anticipo della gloria celeste: «Spezziamo lo stesso pane, che è rimedio di immortalità, antidoto per non morire e per vivere per sempre in Cristo» (San Ignazio di Antiochia). La comunione con la carne del Cristo risorto ci deve abituare con tutto quello che scende dal cielo, ossia, a chiedere, a ricevere e assumere la nostra vera condizione: siamo fatti per Dio e solo Lui sazia pienamente il nostro spirito.

Però questo pane vivo non solo ci farà vivere un giorno, oltre alla morte fisica, bensì ci è dato ora «per la vita del mondo» (Gv 6,51). Il proposito del Padre, che non ci ha creato per morire, è legato alla fede e all’amore. Vuole una risposta attuale, libera e personale alla sua iniziativa. Ogni volta che mangiamo di questo pane, addentriamoci nell’amore stesso! Già non viviamo per noi stessi, già non viviamo nell’errore. Il mondo è ancora bello perché c’è chi continua ad amarlo fino all’estremo, perché esiste un Sacrificio del quale si beneficiano persino quelli che lo ignorano.

Pensieri per il Vangelo di oggi
«La partecipazione al corpo e al sangue di Cristo non fa altro che trasformare noi in ciò che riceviamo, e farci portatori, nel nostro spirito e nella nostra carne, di Colui nel quale e con il quale siamo periti, sepolti e risorti» (San Leone Magno)

«Dobbiamo vivere l'Eucaristia in uno spirito di fede, preghiera, perdono, penitenza, gioia comunitaria, preoccupazione per i bisognosi, nella certezza che il Signore realizzerà ciò che ci ha promesso: la vita eterna» (Francesco)

«L’Eucarestia è la ‘ fonte e il culmine di tutta la vita cristiana’ (Concilio Vaticano II). ‘Gli altri sacramenti, così come tutti i ministeri ecclesiali e le opere di apostolato, sono uniti all'Eucaristia e sono orientati ad essa. La Santa Eucaristia, infatti, contiene tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè Cristo stesso, la nostra Pasqua’ (Concilio Vaticano II)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 1.324)
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