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14/05/2022 08:32 | |
«Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena»
+ Rev. D. Josep VALL i Mundó
(Barcelona, Spagna)
Oggi la Chiesa ricorda il giorno in cui gli Apostoli scelsero quel discepolo di Gesù che doveva sostituire a Giuda Iscariota. Come ci narra opportunamente San Giovanni Crisostomo in una delle sue prediche, al momento di scegliere persone che usufruiranno di una certa responsabilità, possono esserci certe rivalità e discussioni. Per questo, San Pietro «si disinteressa dell’invidia che avrebbe potuto sorgere», lo lascia alla sorte, all’ispirazione divina, evitando così questa possibilità. Questo Padre della Chiesa, continua dicendo: «È certo che le decisioni importanti molte volte possono generare dispiaceri».
Nel Vangelo del giorno, il Signore parla agli Apostoli riguardo all’allegria che devono sentire: «Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena»(Gv 5,11). In effetti, il cristiano, come Mattia, vivrà felice e con una serena allegria, se assume i diversi avvenimenti della vita dalla grazia della filiazione divina. Altrimenti, finirebbe lasciandosi trasportare da falsi tormenti, da sciocche invidie o da pregiudizi di qualsiasi tipo. L’allegria e la pace sono sempre i frutti dell’esuberanza, dell’impegno apostolico e della lotta per arrivare a essere santi. È il risultato logico e soprannaturale dell’amore a Dio e dello spirito di servizio al prossimo.
Romano Guardini scriveva: «La sorgente dell’allegria, si trova nel più profondo dell’essere di una persona (...). Lì risiede Dio. Allora, l’allegria si espande e ci fa luminosi. E tutto ciò che è bello è percepito con tutto il suo splendore». Quando non siamo contenti dobbiamo saper pregare come San Tommaso Moro: «Mio Dio, concedimi il senso dell’umore affinché possa assaporare la felicità della vita e possa trasmetterla agli altri». Non dimentichiamo quello che Santa Teresa del Gesù chiedeva anche: «Dio, liberami dai santi con la faccia triste, giacché un santo triste è un triste santo».
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Dalle realtà conosciute dall'anima, il discorso divino le ispira segretamente un amore che non conosceva» (San Gregorio Magno)
«La vocazione cristiana è questa: rimanere nell'amore di Dio. La relazione d'amore tra Lui e il Padre è la relazione d'amore tra Lui e noi» (Francesco)
«Gesù fa della carità il nuovo comandamento (cfr. Gv 13,34). Amando i suoi “fino alla fine” (Gv 13,1), egli manifesta l'amore del Padre che ha ricevuto. Amando gli uni gli altri, i discepoli imitano l'amore di Gesù che ricevono anche in se stessi. Per questo Gesù dice: “Come il Padre ha amato me, anch'io ho amato voi; rimanete nel mio amore” (Gv 15,9). E anche: 'Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi' (Gv 15,12)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1.823) |