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Serbava queste cose, meditandole... (Lc.2,19)

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2024 07:59
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13/10/2022 10:33
 
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«Costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi»

Rev. D. Pedro-José YNARAJA i Díaz
(El Montanyà, Barcelona, Spagna)
Oggi, ci si propone il senso, l accettazione ed il trattamento dato ai profeti: «Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno» (Lc 11,49). Sono persone di qualunque condizione sociale o religiosa, che hanno ricevuto il messaggio divino e si sono impregnati di esso; impulsati dallo Spirito, l esprimono con segni e parole comprensibili nella loro epoca. E un messaggio trasmesso per mezzo di discorsi, mai compiacenti o comportamenti, quasi sempre difficili da accettare. Una caratteristica della profezia è la sua scomodità. Il dono risulta fastidioso per chi lo riceve, perché gli brucia interiormente, ed è spiacevole per quanto lo circonda, poichè oggi, grazie a l Internet o ai satelliti, puó diffondersi in tutto il mondo.

I contemporanei del profeta pretendono condannarlo al silenzio, lo calunniano, lo screditano, così fino alla morte. Arriva allora il momento di erigergli un sepolcro e di organizzargli omaggi quando non da più fastidio. Non mancano nell attualità profeti che godono di prestigio universale: la Madre Teresa, Giovanni XXIII, Monsignor Romero... Ricordiamo di cosa si lagnavano e ci esigevano? Mettiamo in pratica quello che ci fecero vedere? La nostra generazione dovrà rendere conto della cappa di ozono che ha distrutto, della desertizzazione che il nostro spreco d acqua ha causato, e anche dell´ostracismo a cui abbiamo ridotto i nostri profeti.

Ci sono ancora persone che si riservano il diritto di sapere in esclusiva , diritto che condividono nel migliore dei casi- con i loro congeneri, con quelli che permettono loro di continuare a conservarsi nei loro successi e sulla loro fama. Persone che chiudono il passo a quelli che cercano di entrare negli ambiti della consapevolezza, non sia il caso che sappiano tanto come loro e li superino: «Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l avete impedito» (Lc 11,52).

Adesso, come ai tempi di Gesù, molti analizzano frasi e studiano testi per screditare quelli che incomodano per le loro parole. E questo il nostro modo di procedere? «Non c è cosa più pericolosa come giudicare le cose di Dio con i ragionamenti umani» (San Giovanni Crisostomo).

Pensieri per il Vangelo di oggi
«Cosa pensare di chi si adorna di un nome e non lo è? Così, molti si definiscono cristiani, ma non lo sono in realtà, perché non sono ciò che dicono, né nella vita, né nei costumi, né nella speranza, né nella carità» (Sant'Agostino)

«È propio della tentazione assumere un'apparenza morale: non ci invita direttamente a fare il male, sarebbe troppo grossolano. Fa finta di mostrarci il meglio» (Benedetto XVI)

«Durante tutta la sua vita, Gesù si mostra come nostro modello: è l'uomo perfetto che ci invita a diventare suoi discepoli e a seguirlo; con il suo abbassamento, ci ha dato un esempio da imitare, con la sua preghiera, attira alla preghiera, con la sua povertà, chiama ad accettare liberamente la spogliazione e le persecuzioni» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 520)
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