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Serbava queste cose, meditandole... (Lc.2,19)

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2024 07:59
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10/02/2020 08:57
 
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«Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe»

Rev. D. Joaquim MONRÓS i Guitart
(Tarragona, Spagna)

Oggi, contempliamo la fede degli abitanti di quella regione dove arrivò Gesù per portare la salvezza delle anime. Il Signore è padrone dell’anima e del corpo, per questo non esitavano a portargli i loro ammalati: "e quanti lo toccavano guarivano" (Mc 6,56). Abbiamo oggi, come sempre, malati dell'anima e del corpo. Dobbiamo mettere tutti i mezzi umani e soprannaturali per avvicinare i nostri parenti, amici e conoscenti al Signore. Possiamo farlo, in primo luogo, pregando per loro, chiedendo la loro salute spirituale e fisica. Se c'è una malattia del corpo, non esitiamo ad informarci se vi è un trattamento adeguato, se ci sono persone in grado di curarla, ecc.

Quando si tratta di una "malattia" dell'anima (di solito palpabile esternamente), come è possibile che un figlio, un fratello, un genitore non assista alla Messa della domenica, oltre a pregare conviene parlargli del rimedio, forse trasmettendogli con parole un pensiero o qualche orientazione o motivazione che possiamo noi stessi estrarre dal Magistero (ad esempio, dalla Lettera Apostolica “Il giorno del Signore” di Giovanni Paolo II, o da uno qualsiasi dei punti del “Catechismo della Chiesa”).

Se il fratello "malato" è qualcuno riconosciuto come autorità pubblica che giustifica o mantiene una legge ingiusta -come la depenalizzazione dell'aborto-, non dubitiamo, -oltre a pregare-, nel cercare l'opportunità di trasmettergli -verbalmente o per iscritto-, il nostro testimonio circa la verità.

«Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Ognuno ha bisogno del Salvatore. Quando non vanno a Lui è perché non lo hanno ancora riconosciuto, forse perché noi non abbiamo ancora saputo annunciarlo. Il fatto è che, nel momento che lo riconoscevano, «deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello» (Mc 6,56). Gesù guariva tanto o di più quando c’erano alcuni che “collocavano” (mettevano a portata di mano del Signore) quelli che necessitavano il rimedio più urgentemente
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