Il battesimo: è per tutti a qualsiasi età?

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barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 15:31
Caro domeci,


Ad un'età alla quale è in grado di valutare bene la scelta, magari dopo i 18..20 anni. Non certo nella fase adolescenziale in cui tutto ci sembra possibile e spesso sottovalutiamo le cose



Non tutti gli adolescenti sono come li descrivi, non esiste una regola. Ci sono persone molto consapevoli e responsabili a 14 anni e altre irresponsabili e inaffidabili, che agiscono sull'oda dell'impulso, a 30 anni. D'altronde nessuno obbliga un giovana a dedicarsi a Dio e battezzarsi prima di una certa età, è una sua scelta assolutamente libera e dettata dalla sua personale relazione con Dio. Se dimostra di capire quello che sta facendo nessuno può impedirgli di battezzarsi, sarebbe come opporsi allo spirito di Dio. Il battesimo non è la tessera di un club, ma è un momento spirituale, dunque per il credente concerne la propria relazione con Dio, qualcosa di molto personale, legato alla preghiera e alla devozione a Dio.


Tu mi dirai che è libero di farlo ma io ti rispondo che è libero di farlo pagando un prezzo... siamo sicuri che a 14 anni sia così maturo da capire cosa significa pagare quel prezzo? Non credo!



Questo però non sta nè a te nè a me deciderlo, è una questione strettamente personale. Gli adulti, genitori e anziani di congregazione, hano il dovere di spiegare il significato di quella scelta, il "prezzo" da pagare e le "benedizioni" che si ottengno, ma la scelta resta non può che essere individuale. Tu metti l'accento solo sul prezzo, ma la persona dovota, se pure giovane, vede anche la ricompensa. Per noi le benedizioni derivate dal battesimo valgono qualcunque prezzo. E' ovviamente un punto di vista spirituale che la persona carnale potrebbe non capire.

Shalom
domeci
00mercoledì 8 gennaio 2020 15:41
Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 08/01/2020 14.25:



Sono scelte personali e non tutti i TdG fanno così. Qui si parla dei TdG come organizzazione, non di singole persone prese come esempio



... scelte personali ma fortemente consigliate dall'organizzazione, come si legge da questo estratto di torre di guardia del 15.09.2007 pag 8-10.
In effetti questa parte me la fece leggere il mio collega anziano dei tdg per spiegarmi i motivi del suo rifiuto a far freentare la figlia di 10 anni con i compagnetti senza una reale necessità.

"
La scelta delle amicizie

I nostri figli troveranno più facile nutrire amore per Geova e apprezzamento per la vera adorazione se sono circondati da persone che a loro volta amano Geova. Fare in modo che i nostri ragazzi abbiano amicizie sane, vale a dire altri con cui parlare e giocare, può essere impegnativo, ma ne vale la pena. Così come vale la pena dare ai nostri figli l’opportunità di trascorrere del tempo con testimoni di Geova che hanno fatto del ministero a tempo pieno la carriera della loro vita. Molti che hanno fatto questa scelta lo devono anche alla compagnia di zelanti servitori di Dio. Una sorella che è diventata missionaria dice: “I miei genitori invitavano spesso i pionieri a mangiare qualcosa. La gioia che provavano nel ministero era così evidente che anch’io desideravo servire Dio nello stesso modo”.

Naturalmente, i nostri figli possono essere influenzati sia positivamente che negativamente. Pertanto il nostro lavoro di genitori può essere rovinato da amicizie sbagliate. (1 Corinti 15:33) Insegnare ai ragazzi a evitare di impegnarsi in attività ricreative con chi non ama Geova e non lo conosce è un’arte. (Proverbi 13:20) Shawn, menzionato in precedenza, dice: “Abbiamo insegnato ai ragazzi a mantenere buoni rapporti con i compagni di scuola ma a limitare questi contatti all’ambiente scolastico. I nostri figli hanno capito perché non dovrebbero partecipare ad attività extrascolastiche o a manifestazioni sportive della scuola”.
"
barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 15:43
Caro Rodolfo,


No no assolutamente Barnabino, dico che seppur siamo selettivi e cerchiamo di avere a che fare con chi vogliamo e riteniamo alla nostra altezza, volere o non volere/che ci piaccia o no, siamo costretti ad avere a che fare pure con gente che purtroppo faremmo a meno o perché sono nel luogo di lavoro o perché sono vicini di casa ecc ecc.



Appunto, i testimoni di Geova volonti o nolenti stanno in compagni di persone che non condividono la loro fede ma secondo domeci dovremmo starci anche durante il nostro tempo libero. Questo non lo capisco, nel mio tempo libero mi sento libero di scegliere di stare con i miei amici.


Io credo che una persona la si debba conoscere indipendentemente dal credo religioso e non è la religione che fa una persona... Anzi io conosco più atei per bene che cattolici se proprio la devo dire tutta...



Anche noi non conosciamo solo testimoni di Geova, ci mancherebbe, abbiamo amici, parenti e conoscenti che non sono testimoni di Geova, anzi, sono proprio queste le persone a cui parliamo della nostra fede se ce ne danno la possibilità. Però per noi la fede è molto importante, qualcosa di imprescindibile nella nostra esistenza, e i nostri amici più intimi sono tra coloro che amano Geova perché la nostra vita ruota attorno al culto di Dio e non atorno ad attività mondane. Poi ovviamente vado a cena anche con un ateo o a vedere una mostra con un cattolico, ci mancherebbe, e facciamo anche belle conversazioni sulla religione... non siamo chiusi verso gli altri altrimenti non andremmo neppure a predicare.

Shalom
domeci
00mercoledì 8 gennaio 2020 15:47
Re: Re:
domeci, 08/01/2020 09.48:



Ad un'età alla quale è in grado di valutare bene la scelta, magari dopo i 18..20 anni.
Tu faresti sposare una figlio/a a 15 anni perchè ti dice che la persona di cui è innamorato/a è l'amore della sua vita? Consiglieresti di diventare genitore ad un ragazzo adolescente?



Barnabino,
puoi rispondere a queste domande per favore?
Grazie :-)


barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 15:48
Caro domeci,


scelte personali ma fortemente consigliate dall'organizzazione, come si legge da questo estratto di torre di guardia del 15.09.2007 pag 8-10



Mi pare che sia corretto, un genitore cercherà di proteggere i figli da quelle che, per lui, non sono buone compagnie. Immagino che anche tu sarai selettivo sui ragazzi e ragazze con cui stavano le tue figlie, in base ai tuoi parametri, e non credo che fossi contento se le tue figlie frequentavano persone che, per i tuoi parametri, non erano buone compagnie.

Shalom
Rodolphe1988
00mercoledì 8 gennaio 2020 15:50
Re: Re: Re: Re: Re:
domeci, 08/01/2020 15.41:



... scelte personali ma fortemente consigliate dall'organizzazione, come si legge da questo estratto di torre di guardia del 15.09.2007 pag 8-10.
In effetti questa parte me la fece leggere il mio collega anziano dei tdg per spiegarmi i motivi del suo rifiuto a far freentare la figlia di 10 anni con i compagnetti senza una reale necessità.

"
La scelta delle amicizie

I nostri figli troveranno più facile nutrire amore per Geova e apprezzamento per la vera adorazione se sono circondati da persone che a loro volta amano Geova. Fare in modo che i nostri ragazzi abbiano amicizie sane, vale a dire altri con cui parlare e giocare, può essere impegnativo, ma ne vale la pena. Così come vale la pena dare ai nostri figli l’opportunità di trascorrere del tempo con testimoni di Geova che hanno fatto del ministero a tempo pieno la carriera della loro vita. Molti che hanno fatto questa scelta lo devono anche alla compagnia di zelanti servitori di Dio. Una sorella che è diventata missionaria dice: “I miei genitori invitavano spesso i pionieri a mangiare qualcosa. La gioia che provavano nel ministero era così evidente che anch’io desideravo servire Dio nello stesso modo”.

Naturalmente, i nostri figli possono essere influenzati sia positivamente che negativamente. Pertanto il nostro lavoro di genitori può essere rovinato da amicizie sbagliate. (1 Corinti 15:33) Insegnare ai ragazzi a evitare di impegnarsi in attività ricreative con chi non ama Geova e non lo conosce è un’arte. (Proverbi 13:20) Shawn, menzionato in precedenza, dice: “Abbiamo insegnato ai ragazzi a mantenere buoni rapporti con i compagni di scuola ma a limitare questi contatti all’ambiente scolastico. I nostri figli hanno capito perché non dovrebbero partecipare ad attività extrascolastiche o a manifestazioni sportive della scuola”.
"

Tutte le cose che vengono dette e non hanno base scritturale si trovano sulle riviste svegliatevi e torre di guardia che sono riviste scritte da uomini (non profeti) facenti parte la società americana whatc tower. (esattamente come le cose che dice la Chiesa, basta guardare il diritto canonico non di certo scritto da profeti ma da uomini)
Oppure se non si hanno risposte sulla rivista viene detto "secondo coscienza" che sarebbe un modo per dire no ma non avendo base scritta non si può dire...

Come a me quando all'Anziano che mi faceva lo studio ho chiesto se fosse una scelta giusta andare a vivere assieme al mio migliore amico per dividere le spese in quanto nessuno dei due avesse intenzione di fidanzarsi o sposarsi.
Mi è stato risposto "fai secondo coscienza" MA se poi fossi d'inciampo per i fratelli e sorelle (una volta diventato Tdg) perché potrebbero pensare che tu abbia una relazione omosessuale ecc ecc?
In poche parole la risposta è NO. È meglio che non vai a vivere con il tuo migliore amico perché la gente potrebbe pensare male...
Ed io ho risposto " ecco a me invece della gente non me ne frega proprio nulla, io so di essere moralmente corretto in quanto casto e non avendo tendenze sessuali contronatura pertanto io vado a vivere con chi voglio e molto probabilmente sarà difficile che io divenga Tdg" questa è stata la mia risposta impulsiva.

P. S. Sono rimasto in ottimi rapporti con l'anziano infatti ci sentiamo settimanalmente e ci vediamo anche a volte, sia chiaro però io dico quello che penso in faccia con schiettezza, a costo di sembrare arrogante o sfacciato, ma basta che una persona mi conosca un po' e sa "come prendermi"
domeci
00mercoledì 8 gennaio 2020 15:50
Re:
barnabino, 08/01/2020 15.43:

Caro Rodolfo,

...secondo domeci dovremmo starci anche durante il nostro tempo libero

Shalom



Ti invito a rileggere meglio quello che ho scritto a riguardo...

Rodolphe1988
00mercoledì 8 gennaio 2020 15:52
barnabino, 08/01/2020 15.43:

Caro Rodolfo,


No no assolutamente Barnabino, dico che seppur siamo selettivi e cerchiamo di avere a che fare con chi vogliamo e riteniamo alla nostra altezza, volere o non volere/che ci piaccia o no, siamo costretti ad avere a che fare pure con gente che purtroppo faremmo a meno o perché sono nel luogo di lavoro o perché sono vicini di casa ecc ecc.



Appunto, i testimoni di Geova volonti o nolenti stanno in compagni di persone che non condividono la loro fede ma secondo domeci dovremmo starci anche durante il nostro tempo libero. Questo non lo capisco, nel mio tempo libero mi sento libero di scegliere di stare con i miei amici.


Io credo che una persona la si debba conoscere indipendentemente dal credo religioso e non è la religione che fa una persona... Anzi io conosco più atei per bene che cattolici se proprio la devo dire tutta...



Anche noi non conosciamo solo testimoni di Geova, ci mancherebbe, abbiamo amici, parenti e conoscenti che non sono testimoni di Geova, anzi, sono proprio queste le persone a cui parliamo della nostra fede se ce ne danno la possibilità. Però per noi la fede è molto importante, qualcosa di imprescindibile nella nostra esistenza, e i nostri amici più intimi sono tra coloro che amano Geova perché la nostra vita ruota attorno al culto di Dio e non atorno ad attività mondane. Poi ovviamente vado a cena anche con un ateo o a vedere una mostra con un cattolico, ci mancherebbe, e facciamo anche belle conversazioni sulla religione... non siamo chiusi verso gli altri altrimenti non andremmo neppure a predicare.

Shalom

Infatti io ho una considerazione positiva di voi Testimoni di Geova 😇
domeci
10mercoledì 8 gennaio 2020 15:56
Re:
barnabino, 08/01/2020 15.48:

Caro domeci,


scelte personali ma fortemente consigliate dall'organizzazione, come si legge da questo estratto di torre di guardia del 15.09.2007 pag 8-10



Mi pare che sia corretto, un genitore cercherà di proteggere i figli da quelle che, per lui, non sono buone compagnie. Immagino che anche tu sarai selettivo sui ragazzi e ragazze con cui stavano le tue figlie, in base ai tuoi parametri, e non credo che fossi contento se le tue figlie frequentavano persone che, per i tuoi parametri, non erano buone compagnie.

Shalom



Certo, lo facevo, lo faccio e lo farò sempre, anche quando saranno adulte.
Però mi sforza al massimo per evitare di essere prevenuto, cerco di giudicare le buone compagnie dopo averle conosciute in modo diretto o indiretto.
Io sono convinto che i "buoni cristiani e le brave persone" non stanno solo dentro i tdg e che i "cattivi cristiani e le cattive persone" non sono solo fuori dai tdg.

barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 16:02
Caro Domeci,


Tu faresti sposare una figlio/a a 15 anni perchè ti dice che la persona di cui è innamorato/a è l'amore della sua vita? Consiglieresti di diventare genitore ad un ragazzo adolescente?



In molte culture è normale sposarsi anche prima di quell'età, ma non stiamo parlando della stessa cosa, il battesimo non deriva da una infatuazione del momento ma da un percorso spirituale che inizia fin dalla nascita. L'individuo nasce con un bisogno spirituale e può coltivalrlo nel corso degli anni, se cresce in una famiglia devota. Un adolescente, ti parlo della mia esperienza o di quella di Johnny, che è cresciuto in una famiglia di testimoni di Geova al battesimo ci arriva perché conosce bene Dio e l'organizzazione a cui ha vissuto molti anni. Non è una decisione che prende dall'oggi al domani, ma valutata e meditata in molti anni, anni in cui fa anche altre esperienze. Non a caso non tutti quelli creesciuti come testimni di Geova esprimono il desidero di battezzarsi a 15 anni, molti preferiscono attendere 18 o più anni, perché magari non hanno maturato la stessa devozione e relazione personale con Dio.

Per venire alla tua domanda: "Consiglieresti di diventare genitore ad un ragazzo adolescente?" ovviamente no, perché non è pronto a prendersi quella responsabilità, ma ritengo che invece un giovane che è stato addestrato fin dalla più tenera età nelle vie di Cristo possa essere pronto a prendersi la responsabilità di diventare un discepolo di Cristo, è pronto nel momento in cui mi dimostra di esserlo, senza vincoli di età che le Scritture non mettono e non possiamo metterli noi uomini.

Shalom
barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 16:06
Caro domeci,


Però mi sforza al massimo per evitare di essere prevenuto, cerco di giudicare le buone compagnie dopo averle conosciute in modo diretto o indiretto



E quello che facciamo anche noi, o ci dai dei "prevenuti" forse?


Io sono convinto che i "buoni cristiani e le brave persone" non stanno solo dentro i tdg e che i "cattivi cristiani e le cattive persone" non sono solo fuori dai tdg



Anche io, ma non stiamo parlando di brave o cattive persone. Figurati se pensiamo che fuori dai TdG sono tutte "cattive persone".

Shalom
domeci
00mercoledì 8 gennaio 2020 16:24
Re:
barnabino, 08/01/2020 16.02:

Caro Domeci,


Tu faresti sposare una figlio/a a 15 anni perchè ti dice che la persona di cui è innamorato/a è l'amore della sua vita? Consiglieresti di diventare genitore ad un ragazzo adolescente?



In molte culture è normale sposarsi anche prima di quell'età, ma non stiamo parlando della stessa cosa, il battesimo non deriva da una infatuazione del momento ma da un percorso spirituale che inizia fin dalla nascita. L'individuo nasce con un bisogno spirituale e può coltivalrlo nel corso degli anni, se cresce in una famiglia devota. Un adolescente, ti parlo della mia esperienza o di quella di Johnny, che è cresciuto in una famiglia di testimoni di Geova al battesimo ci arriva perché conosce bene Dio e l'organizzazione a cui ha vissuto molti anni. Non è una decisione che prende dall'oggi al domani, ma valutata e meditata in molti anni, anni in cui fa anche altre esperienze. Non a caso non tutti quelli creesciuti come testimni di Geova esprimono il desidero di battezzarsi a 15 anni, molti preferiscono attendere 18 o più anni, perché magari non hanno maturato la stessa devozione e relazione personale con Dio.

Per venire alla tua domanda: "Consiglieresti di diventare genitore ad un ragazzo adolescente?" ovviamente no, perché non è pronto a prendersi quella responsabilità, ma ritengo che invece un giovane che è stato addestrato fin dalla più tenera età nelle vie di Cristo possa essere pronto a prendersi la responsabilità di diventare un discepolo di Cristo, è pronto nel momento in cui mi dimostra di esserlo, senza vincoli di età che le Scritture non mettono e non possiamo metterli noi uomini.

Shalom



Ecco, non potrebbe diventare un buon genitore in età adolescenziale, nonostante sia cresciuto con l'esempio di due adulti che sono stati due ottimi genitori.
Per certe scelte ci vuole il tempo, l'addestramento e l'esperienza in età adulta...
Non basarti solo sulla tua esperienza che dovrebbe essere, secondo me, una situazione eccezionale. Tu a 14 anni ti sei assunto una resposabilità grandissima e ti ammiro per questo ma se, una volta approfondito meglio alcuni argomenti, avessi poi deciso di abbandonare che sarebbe successo?
questo bisogna far capire con fermezza agli adolescenti battezzati.
Ti racconto un'altra storia e magari tu mi dirai che capitano tutti a me:
sempre un anziano... lui ha 2 figlie femmine nate nella famiglia già tdg, venivano alle adunanze sempre sin da bambine (le ricordo perchè sono mie coetanee) e si sono battezzate intorno ai 15 anni. Una volta maggiorenni, una delle due sorelle ha lasciato i tdg e non ha più avuto contatti con nessuno degli amici che sono rimasti nella comunità, me compreso perchè noi ci vedevamo solo in quelle occasioni. Il padre non è più un anziano ma è ancora un tdg, non so se sia stato rimosso dall'incarico o abbia rinunciato da solo.
Se la figlia avesse aspettato qualche anno forse avrebbe capito che non doveva battezzarsi e magari il padre era ancora un anziano dei tdg... o no?
Tu non credi che alcune cose possono diventare più chiare con il tempo e magari possono farti cambiare idea?


domeci
00mercoledì 8 gennaio 2020 16:36
Re:
barnabino, 08/01/2020 16.06:



...ci dai dei "prevenuti" forse?

Shalom



Come chiamaeresti una persona che dice:

"le cattive compagnie corrompono le utili abitudini"

dove le cattive compagnie sono per lui le "persone del mondo" che sta giudicando senza neanche cononscerle?

Io chiamo "cattive compagnie" quei ragazzi che fanno uso di droghe, che oziano tutto il giorno, che rispondono male ai genitori ecc ecc...

barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 17:22
Caro domeci,


Io chiamo "cattive compagnie" quei ragazzi che fanno uso di droghe, che oziano tutto il giorno, che rispondono male ai genitori ecc ecc...



Il fatto è che ciascuno può avere diverse concezioni di che cosa sia una "cattiva compagnia" e non sei in diritto di chiamare prevenuto o criticare chi ha una concezione semplicemente diversa dalla tua di che cosa significhi buona o cattiva compagnia. Quel genitore non stava dicendo che le tue figlie sono "cattive persone" ma faceva riferimento da un discorso puramente religioso. Né tutti i genitori testimoni di Geova avranno la stessa identica concezione in merito, non siamo fatti con lo stampino e sappiamo bene discernere le cose, non siamo affatto prevenuti come sostieni.

Shalom
erevnitis
10mercoledì 8 gennaio 2020 17:31
Re:
Infatti tratto dalla svegliatevi del 97

Tuttavia nel consiglio biblico di ‘operare ciò che è bene verso tutti’, la parola “tutti” include quelli che non hanno credenze cristiane. (Galati 6:10) È evidente che in alcune circostanze i cristiani del I secolo mangiavano insieme agli increduli. (1 Corinti 10:27) Quindi oggi i cristiani trattano gli increduli in modo equilibrato, considerandoli il loro prossimo. — Matteo 22:39.

È sbagliato supporre che una persona sia immorale o abbia un comportamento sconveniente solo perché non conosce le verità della Bibbia. Le circostanze e le persone variano. Quindi ciascun cristiano deve decidere fin dove arrivare nei suoi contatti con gli increduli.


barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 17:47
Caro domici,


Per certe scelte ci vuole il tempo, l'addestramento e l'esperienza in età adulta...



Infatti per i testimoni di Geova l'esperienza religiosa non è qualcosa che si scopre in adolescenza, l'addestramento e la vita spirituale cominciano dalla più tenera età. Chi decide di battezzarsi nell'adolescenza lo fa per una ferma convinzione personale e devozione a Dio maturata negli anni, non in qualche mese.


Tu a 14 anni ti sei assunto una resposabilità grandissima e ti ammiro per questo ma se, una volta approfondito meglio alcuni argomenti, avessi poi deciso di abbandonare che sarebbe successo?
questo bisogna far capire con fermezza agli adolescenti battezzati.



La decisione di abbandonare la propria fede può avvenire a qualunque età, non c'entra nulla essersi battezzati a 15 oppure a 18 anni. Chi è convinto a 15 anni lo sarà anche a 18 anni e chi era dubbioso a 15 anni lo sarà anche a 18. Comunque non è che tutti i testimoni di Geova si battezzano 15 anni, appunto, chi pensa di approfondire attende fino a quando non è pienamente convinto, ma non puoi mettere in dubbio che un giovane non sia pienamente convinto solo perchè ha 15 anni.


Se la figlia avesse aspettato qualche anno forse avrebbe capito che non doveva battezzarsi e magari il padre era ancora un anziano dei tdg... o no?



Con questa filosofia non ci si dovrebbe battezzare mai, perché a qualunque età potresti sempre dire "se avesse aspettato qualche anno forse avrebbe capito che non doveva battezzarsi", anche a 40 anni capita che qualcuno si battezzi e dopo qualche anno commetta un peccato, che vuol dire? E poi il padre può di nuovo servire come anziano se idoneo.


Tu non credi che alcune cose possono diventare più chiare con il tempo e magari possono farti cambiare idea?



Essere testimoni di Geova, servire Dio, è il privilegio più grande di cui si può godere. Il tempo può farti cambiare idea? Questo non dipende dall'età a cui ti battezzi ma dal perdere questa prospettiva spirituale perché attratti dalla crne, e questo avviene ad ogni età.

Shalom

barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 17:51
Caro Erev,


Infatti tratto dalla svegliatevi del 97

Tuttavia nel consiglio biblico di ‘operare ciò che è bene verso tutti’, la parola “tutti” include quelli che non hanno credenze cristiane. (Galati 6:10) È evidente che in alcune circostanze i cristiani del I secolo mangiavano insieme agli increduli. (1 Corinti 10:27) Quindi oggi i cristiani trattano gli increduli in modo equilibrato, considerandoli il loro prossimo. — Matteo 22:39.

È sbagliato supporre che una persona sia immorale o abbia un comportamento sconveniente solo perché non conosce le verità della Bibbia. Le circostanze e le persone variano. Quindi ciascun cristiano deve decidere fin dove arrivare nei suoi contatti con gli increduli.



Infatti, domeci prende sempre ad esempio delle situazioni limite, estremizzando dei consigli molto generali, mentre i testimoni di Geova sono estremamente liberi in merito e di certo non considerano gli altri delle cattive persone solo perché non appartengono al nostro gruppo religioso.

Shalom
(SimonLeBon)
00mercoledì 8 gennaio 2020 18:15
Re:
domeci, 08/01/2020 00:05:

Hai ragione, abbastanza scontata purtroppo...
La maggior oarte dei cattolici lo sono "d'ufficio". Chi vuole dare un posto importante alla religione approfondisce e si confronta per cercare la verità e alcuni si convertono verso altri credi...
Mi pare che lo dica anche la bibbia di approfondire sempre e di non credere al primo venuto.

Hai ragione anche quando dici che le religioni sono esclusiviste... Io farei studiare a scuola diversi punti di vista religiosi su alcuni concetti più impattanti nella vita in modo da offrire ai ragazzi uno scenario più completo possibile.
Io non so se tu sei nato in una famiglia tdg ma se non è così magari hai un'esperienza tale da farti scegliere con convinzione la strada che hai intrapreso.



La tua idea è buona in teoria, ma si scontra con la pratica: la chiesa cattolica di fatto ha il monopolio dell'insegnamento di religione nelle scuole. Esso è importantissimo, in realtà la materia piu' importante di tutte, ma viene trattata come un male necessario e soprattutto non si fa nulla per approfondire i punti di vista delle religione e filosofie del mondo.


Simon
(SimonLeBon)
00mercoledì 8 gennaio 2020 18:17
Re:
domeci, 08/01/2020 00:42:

... E chi lo dice che bisogna appartenere ad un gruppo o ad un altro per essere un buon cristiano?
Esiste una fonte unica che è la bibbia, esiste una nostra fede, esiste un dono di Dio che è il nostro cervello ed esiste la nostra coscienza...

A volte le verità non sono assolute, basti pensare al povero Galileo che era stato messo a morte per eresia solo perché aveva visto e intuito qualcosa che all'epoca sembrava andasse contro le sacre scritture interpretate da un gruppo ristretto di persone. Oggi la conoscenza e la cultura è merce a basso costo, sfruttiamola e traiamone vantaggio.



Caro Domeci,

forzatamente ogni gruppo dice che è necessario "appartenere a un gruppo". Anzi, proprio a quel gruppo! [SM=g10765]

Simon
(SimonLeBon)
00mercoledì 8 gennaio 2020 18:21
Re: Re: Re:
Rodolphe1988, 08/01/2020 13:11:

Non si può scegliere, la società è questa e non si può di certo vivere chiusi in casa o in una campana di vetro, le esperienze fanno una persona, la formano e la fanno maturare...
Con una persona apparentemente puoi decidere che tipo di rapporto averci, ma ci sono relazioni che non puoi controllare come con i vicini di casa, con le persone che incontri per strada, che incontri in qualsiasi luogo pubblico si frequenti, con i colleghi di lavoro o datore di lavoro, e fra tutte queste persone sicuramente c'è chi non segue i principi biblici... Quindi una persona deve essere pronta e abbastanza matura da sapersi comportare...



Dici bene e mentre impariamo a saperci comportare, facciamo esperienza, invecchiamo e il mondo attorno a noi cambia con e come noi.

Simon
(SimonLeBon)
00mercoledì 8 gennaio 2020 18:24
Re: Re:
domeci, 08/01/2020 16:36:



Come chiamaeresti una persona che dice:

"le cattive compagnie corrompono le utili abitudini"

dove le cattive compagnie sono per lui le "persone del mondo" che sta giudicando senza neanche cononscerle?

Io chiamo "cattive compagnie" quei ragazzi che fanno uso di droghe, che oziano tutto il giorno, che rispondono male ai genitori ecc ecc...




Caro domeci,

ti faccio notare che quando Paolo parlava di "cattive compagnie" intendeva alcuni membri della sua stessa comunità religiosa di Corinto!

Al giorno d'oggi e nella nostra vita, abbiamo il compito di stare attenti e classificare le compagnie che scegliamo per noi e per i nostri famigliari.
Chi non lo fa, a suo tempo troverà delle sorprese, magari anche poco piacevoli. Ma lo diceva già Paolo.

Simon
Rodolphe1988
00mercoledì 8 gennaio 2020 18:26
Re: Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 08/01/2020 18.21:



Dici bene e mentre impariamo a saperci comportare, facciamo esperienza, invecchiamo e il mondo attorno a noi cambia con e come noi.

Simon

😇
Aquila-58
00mercoledì 8 gennaio 2020 18:35
Re: Re:
domeci, 08/01/2020 09.48:



Ad un'età alla quale è in grado di valutare bene la scelta, magari dopo i 18..20 anni. Non certo nella fase adolescenziale in cui tutto ci sembra possibile e spesso sottovalutiamo le cose.
Tu faresti sposare una figlio/a a 15 anni perchè ti dice che la persona di cui è innamorato/a è l'amore della sua vita? Consiglieresti di diventare genitore ad un ragazzo adolescente?
A quell'età si vive di "impulsi" e raramente si ha la maturità di valutare bene le conseguenze!
Ad esempio bisogna comprendere a pieno ciò che succede nel caso si cambiasse idea per qualsiasi motivo. Dovremmo capire che una persona potrebbe restare un buon cristiano pur disapprovando alcune pratiche della sua fede e per questo decidere di non farne più parte.

Tu mi dirai che è libero di farlo ma io ti rispondo che è libero di farlo pagando un prezzo... siamo sicuri che a 14 anni sia così maturo da capire cosa significa pagare quel prezzo? Non credo!

Attenzione, quello che dico vale per tutte le fedi... in ognuna c'è un prezzo da pagare anche se diverso da fede a fede.




Guarda, parlo per la mia esperienza.
Sono un cristiano testimone di Geova da oltre vent' anni e mai, dico mai, ho visto un quattordicenne battezzarsi, pur venendo da una famiglia di testimoni di Geova.
Devi credermi, non l' ho mai visto!
Se in altre Congregazioni o in altre parti del mondo sono capitati dei casi di quattordicenni che si battezzano, non lo so e non posso escluderlo.
Ma a mio parere si tratta di casi del tutto particolari, in media i testimoni non si battezzano a quell' età

Rodolphe1988
00mercoledì 8 gennaio 2020 18:44
Re: Re: Re:
Aquila-58, 08/01/2020 18.35:




Guarda, parlo per la mia esperienza.
Sono un cristiano testimone di Geova da oltre vent' anni e mai, dico mai, ho visto un quattordicenne battezzarsi, pur venendo da una famiglia di testimoni di Geova.
Devi credermi, non l' ho mai visto!
Se in altre Congregazioni o in altre parti del mondo sono capitati dei casi di quattordicenni che si battezzano, non lo so e non posso escluderlo.
Ma a mio parere si tratta di casi del tutto particolari, in media i testimoni non si battezzano a quell' età


Barnabino si è battezzato a 14 anni 😏
johnny01
00mercoledì 8 gennaio 2020 18:51
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Rodolphe1988, 08/01/2020 15.50:

Tutte le cose che vengono dette e non hanno base scritturale si trovano sulle riviste svegliatevi e torre di guardia


Questa è bella. Devi proprio dimostrarlo...
Trovami un articolo che non ha basi scritturali .



Oppure se non si hanno risposte sulla rivista viene detto "secondo coscienza" che sarebbe un modo per dire no ma non avendo base scritta non si può dire...


"Perciò non siate irragionevoli, ma comprendete qual è la volontà di Geova." (Efesini 5:17)
Agire "secondo coscienza" non è dire NO. Sei completamente in errore.



Come a me quando all'Anziano che mi faceva lo studio ho chiesto se fosse una scelta giusta andare a vivere assieme al mio migliore amico per dividere le spese in quanto nessuno dei due avesse intenzione di fidanzarsi o sposarsi.
Mi è stato risposto "fai secondo coscienza" MA se poi fossi d'inciampo per i fratelli e sorelle (una volta diventato Tdg) perché potrebbero pensare che tu abbia una relazione omosessuale ecc ecc?
In poche parole la risposta è NO. È meglio che non vai a vivere con il tuo migliore amico perché la gente potrebbe pensare male...


La risposta non era NO. La risposta è "agisci secondo coscienza". La tua coscienza te lo permetteva? Bene. Nessuno dovrebbe dirti niente.



Ed io ho risposto " ecco a me invece della gente non me ne frega proprio nulla , io so di essere moralmente corretto in quanto casto e non avendo tendenze sessuali contronatura pertanto io vado a vivere con chi voglio e molto probabilmente sarà difficile che io divenga Tdg" questa è stata la mia risposta impulsiva.




A un cristiano invece degli altri frega eccome.
"State attenti, però, che questo vostro diritto non diventi in qualche modo un ostacolo per chi è debole. Se infatti qualcuno che è debole vede te che hai conoscenza consumare un pasto in un tempio di idoli, non si sentirà spinto nella sua coscienza (vedi che ha un fondamento biblico?) a mangiare cibo sacrificato agli idoli?  E così dalla tua conoscenza viene rovinato l’uomo debole, tuo fratello, per il quale Cristo è morto.  Quando peccate in questo modo contro i vostri fratelli e ferite la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo . Perciò se il cibo diventa un ostacolo per mio fratello, non mangerò mai più carne, così da non porre un ostacolo davanti a mio fratello" (1 Cor. 8:9-13)
johnny01
00mercoledì 8 gennaio 2020 19:10
Re: Re:
domeci, 08/01/2020 16.36:



Come chiamaeresti una persona che dice:

"le cattive compagnie corrompono le utili abitudini"

dove le cattive compagnie sono per lui le "persone del mondo" che sta giudicando senza neanche cononscerle?

Io chiamo "cattive compagnie" quei ragazzi che fanno uso di droghe, che oziano tutto il giorno, che rispondono male ai genitori ecc ecc...


Veramente le "cattive compagnie" sono anche nella congregazione cristiana . Infatti Paolo in quel punto sta parlando proprio di persone che erano già nella congregazione.
Il punto non è scegliersi solo amici che sono Tdg, ma scegliersi amici che amano Geova... che è diverso.
Rodolphe1988
00mercoledì 8 gennaio 2020 19:36
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
johnny01, 08/01/2020 18.51:


A un cristiano invece degli altri frega eccome.
"State attenti, però, che questo vostro diritto non diventi in qualche modo un ostacolo per chi è debole. Se infatti qualcuno che è debole vede te che hai conoscenza consumare un pasto in un tempio di idoli, non si sentirà spinto nella sua coscienza (vedi che ha un fondamento biblico?) a mangiare cibo sacrificato agli idoli?  E così dalla tua conoscenza viene rovinato l’uomo debole, tuo fratello, per il quale Cristo è morto.  Quando peccate in questo modo contro i vostri fratelli e ferite la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo . Perciò se il cibo diventa un ostacolo per mio fratello, non mangerò mai più carne, così da non porre un ostacolo davanti a mio fratello" (1 Cor. 8:9-13)

Molto probabilmente mi spiego male o vengo frainteso o tutti e due.

Quello che c'è scritto nelle riviste è un consiglio, un suggerimento, una interpretazione di un tema che viene trattato, con l'aiuto dei versetti biblici, ma ogni cosa che c'è scritta non è biblica ma è frutto di uomini che anche con una parola possono dare una interpretazione piuttosto che un'altra su un argomento/passo biblico.

La risposta "fai secondo coscienza" so benissimo essere di base scritturale biblica, ma ho notato (personalmente) che quando non viene detto no o sì che viene detto " sì perché :passo biblico" oppure no perché : passo biblico" viene detto "fai secondo coscienza" e questo "fai secondo coscienza" viene usato quando bisognerebbe dire no, ma non essendovi passi biblici che dicano no, allora si usa dire "fai secondo coscienza" anche perché tutte le volte che mi è stato risposto "fai secondo coscienza" poi mi veniva puntualmente inevitabilmente automaticamente dettato il passo biblico dal libro dei Corinzi che hai citato tu sul fatto di far inciampare un fratello, quindi io dico: se uno mi dice fai secondo coscienza ma potresti essere d'inciampo, già il fatto che mi dica che potrei essere d'inciampo vuol dire che è una cosa negativa quindi quel "fai secondo coscienza" equivale ad un "no".

Rispetto al fatto degli altri, io quando scrivo che non me ne frega nulla non significa che non mi interessa di rispettare gli altri e per me gli altri sono dei pezzenti, io intendo che a me il parere o il giudizio che possono avere di me non interessa e lo scrivo con molta forza : a me di quello che gli altri pensano, criticano, giudicano, dicono di me non mi interessa nulla, né che sia un pensiero positivo né negativo perché io sono per "il vivi e lascia vivere" e sono per il rispetto va per tutti, questo non significa si condivida, ma perché non si condivida io non devo far cambiare atteggiamento al prossimo solo perché non lo condivido.

Spero di essere stato chiaro, esauriente ed esaustivo. 😇
domeci
00mercoledì 8 gennaio 2020 19:37
Re: Re: Re:
johnny01, 08/01/2020 19.10:

Veramente le "cattive compagnie" sono anche nella congregazione cristiana . Infatti Paolo in quel punto sta parlando proprio di persone che erano già nella congregazione.
Il punto non è scegliersi solo amici che sono Tdg, ma scegliersi amici che amano Geova... che è diverso.

E come faceva l'anziano amico mio a dire che le mia figlia di 10 anni non amava Geova?
barnabino
00mercoledì 8 gennaio 2020 19:40
Mi correggo, forse ho scritto 14 forse ma erano 15 anni l'età del mio battesimo, ma poco importa. Oggi l'età si è mediamente alzata comunque. Ma lo importa.

Shalom
Rodolphe1988
00mercoledì 8 gennaio 2020 19:41
barnabino, 08/01/2020 19.40:

Mi correggo, forse ho scritto 14 forse ma erano 15 anni l'età del mio battesimo, ma poco importa. Oggi l'età si è mediamente alzata comunque. Ma lo importa.

Shalom

Sì tranquillo a me non cambia, io non giudico una persona in base all'età che si è battezzata. 😇
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