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Serbava queste cose, meditandole... (Lc.2,19)

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2024 07:50
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22/11/2020 10:25
 
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«Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me»

P. Antoni POU OSB Monje de Montserrat
(Montserrat, Barcelona, Spagna)
Oggi, Gesù ci parla del giudizio finale. Con questa illustrazione metaforica delle pecore e delle capre, ci fa vedere che si tratterà di un giudizio d’amore. «saremo esaminati sull’amore», dice San Giovanni Della Croce.

Come dice un’altro mistico, San Ignazio di Loyola nella sua meditazione “contemplazione per raggiungere l’amore”, bisogna mettere l’amore più nelle opere che nelle parole. Il Vangelo di oggi è abbastanza illustrativo. Ogni opera di carità che facciamo, la facciamo allo stesso Cristo, «(...) perché avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, ero nudo e mi avete vestito, ero malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25, 34-36). «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).

Questo passaggio evangelico, che ci fa toccare con i piedi per terra, mette la festa del giudizio di Cristo Re al suo posto. La realezza di Cristo è una cosa ben distinta dalla prepotenza, è semplicemente la realtà fondamentale dell’esistenza: l’amore avrà l’ultima parola.

Gesù ci mostra che il senso della realezza —o potestà— è il servizio agli altri. Egli affermò di se stesso che era Maestro e Signore, (cf. Gv 13,13), e anche di essere Re (cf. Gv 18,37). Però esercitò come maestro lavando i piedi ai discepoli (cf Gv 13, 4 ss) e regnò dando la sua vita. Gesù Cristo, regna prima da una umile culla e poi, da un trono molto scomodo, ossia, la croce.

Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei» (Gv 19,19): ciò che l’apparenza negava era confermato per la realtà profonda del mistero di Dio, giá che Gesù regna sulla sua croce e ci giudica nel suo amore. «saremo esaminati sull’amore».
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