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20/12/2020 09:42 | |
«Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù»
Fray Josep Mª MASSANA i Mola OFM
(Barcelona, Spagna)
Oggi, il vangelo ha il tono di un racconto popolare. Le fiabe incominciano così: “C’era una volta...”, si presentano i caratteri, il tempo, il posto e il problema. Arriverà fino al punto àlgido con il nodo della storia; finalmente la conclusione.
San Luca, in modo similare, ci racconta, con tono popolare e accessibile, la storia più grande. Presenta, non un racconto creato dalla fantasia, ma una realtà tessuta da Dio con la collaborazione umana. La vetta più alta è: <> (Lc 1,31).
Questo messaggio ci dice che il Natale è vicino. Maria ci aprirà le porte con la sua collaborazione nell’opera di Dio. L’umile fanciulla di Nazaret ascolta sorpresa l’annuncio dell’Angelo. Appunto pregava che Dio mandasse il Messia presto, per salvare il mondo. Non poteva immaginare nella sua modesta comprensione, che Dio aveva scelto Lei per realizzare i suoi piani.
Maria vive momenti di tensione, drammatici, nel suo cuore: era e voleva rimanere vergine; Dio ora gli offre una maternità. Maria non lo capisce: <> (Lc 1,34), domanda. L’Angelo gli dice che la sua verginità e la maternità non sono in contraddizzione, ma, per la forza dello Spirito Santo, si integrano senza problemi. Non è che Lei adesso lo abbia capito meglio. Ma per Lei è sufficiente, poichè il miracolo sarà opera di Dio: <> (Lc 1,38). Per questo risponde: <> (Lc 1,38). Avvenga per me! Avvenga su di me! Fiat! Si. Completa accettazione della volontà di Dio, mezzo tentennante, ma senza condizioni.
In quello stesso momento, <> (Gn 1, 14). Quella storia popolare diviene allo stesso tempo la realtà più divina e più umana. Paolo VI scrisse nel anno 1974: “In Maria vediamo la risposta di Dio al mistero dell’uomo; e la domanda che l’uomo fa su Dio e la propria vita”. |